Comune pianta ornamentale presente in molti giardini pubblici, è in realtà una “pianta fossile” già presente sulla Terra nell’era Mesozoica in cui si trovavano solo felci ed equiseti. La fitoterapia occidentale utilizza solo le foglie della Ginkgo soprattutto nella prevenzione e nella terapia di numerosi disturbi vascolari.
Esse contengono infatti una miscela piuttosto complessa di flavonoidi e derivati terpenici (kaempferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine ecc.). Tali costituenti attivi possiedono numerose proprietà (1), pertanto le foglie di Ginkgo Biloba ha dimostrato un meccanismo d’azione piuttosto complesso e articolato che si può riassumere:
- riducono gli spasmi arteriolari, migliorando la microcircolazione;
- migliorano gli scambi di ossigeno e glucosio con i tessuti;
- azione antiossidante tissutale: proteggono le membrane biologiche dall’azione dei radicali libero dell’ossigeno(2);
- riducono la permeabilità capillare;
- aumentano la resistenza capillare;
- svolgono azione antinfiammatoria;
- attività antitrombotica
- interferiscono sulla sintesi dell’ossido nitrico (NO). Sono possibili le interazioni con antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti
Bibliografia
- F. Firenzuoli Fitoterapia IV Edizione 2008 Masson
- Della Loggia R. et al. Anti-infiammatory activity of some Ginkgo Biloba constituents and of their phospholipid-complexes. Fitoterapia 1996; 67: 257-264.